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Politiche abitative a Firenze: Libertà e regolamentazione, non proibizionismo

Da alcuni anni, il dibattito sugli affitti brevi a Firenze è diventato una questione centrale nel panorama politico locale. La città, patrimonio dell’UNESCO e meta privilegiata per milioni di turisti ogni anno, si trova a dover bilanciare l’esigenza di mantenere la qualità della vita dei residenti con la crescente pressione del turismo. Il recente divieto imposto dal Comune per gli affitti brevi nelle zone centrali ha sollevato numerose polemiche, evidenziando un problema che non può essere risolto attraverso misure punitive e di proibizionismo.

La mia posizione, come Consigliere Regionale, è chiara: non possiamo affrontare il problema con divieti generalizzati che penalizzano i cittadini e limitano la libertà d’impresa. Il mercato degli affitti brevi rappresenta una fonte di reddito significativa per molte famiglie fiorentine, e restringerlo senza proporre alternative è una decisione miope e dannosa.

La soluzione non sta nel vietare, ma nel regolamentare. Il fenomeno degli affitti brevi è innegabile, ma va gestito in maniera intelligente. Propongo di introdurre una regolamentazione che stabilisca limiti ragionevoli al numero di giorni in cui gli immobili possono essere affittati a breve termine, una pratica già in atto in diverse città europee. Ciò permetterebbe di preservare la vivibilità delle zone residenziali senza dover sacrificare le opportunità economiche che questi affitti offrono.

Invece di divieti rigidi, dovremmo promuovere incentivi per i proprietari che decidono di affittare a lungo termine, destinando una parte delle abitazioni ai residenti locali. Questo potrebbe essere fatto attraverso sgravi fiscali o altre agevolazioni che rendano vantaggioso l’affitto a lungo termine rispetto a quello turistico. Regolamentare in modo flessibile e adattato alle esigenze della città è la chiave per trovare un equilibrio tra residenti e turisti.

Un altro aspetto cruciale è il coinvolgimento dei cittadini e degli operatori locali nel processo decisionale. Le politiche abitative non possono essere decise unilateralmente, ma devono essere il frutto di un dialogo tra Comune, Regione, associazioni di categoria, residenti e property manager. Solo attraverso una discussione aperta possiamo trovare soluzioni che siano condivise e che rispondano alle reali esigenze della città.

L’introduzione di strumenti di controllo e trasparenza è altrettanto importante per evitare abusi nel sistema degli affitti brevi. Le piattaforme digitali devono collaborare con le amministrazioni locali per garantire che tutti gli affitti siano registrati e conformi alle normative. Questo permetterebbe una maggiore tracciabilità delle transazioni e una migliore gestione delle imposte.

Un altro elemento che vorrei proporre è la promozione del “turismo diffuso”. Firenze non è solo il centro storico, e l’intera città, inclusi i quartieri periferici, ha molto da offrire. Distribuire i flussi turistici su un’area più vasta, incentivando la visita di zone meno centrali, contribuirebbe a ridurre la pressione sul centro e a far scoprire ai turisti altri angoli affascinanti della città. Il Comune potrebbe promuovere itinerari alternativi, eventi culturali e attività locali in queste zone, favorendo così una crescita equilibrata del turismo.

Infine, non possiamo trascurare l’importanza di politiche abitative che garantiscano un accesso equo alla casa per i residenti. L’aumento degli affitti dovuto alla concorrenza con gli affitti brevi ha reso sempre più difficile per le famiglie fiorentine trovare abitazioni a prezzi accessibili. È fondamentale che il Comune e la Regione lavorino insieme per mettere in atto piani di edilizia residenziale pubblica e progetti di co-housing che offrano soluzioni sostenibili e accessibili per i cittadini.

In conclusione, la gestione degli affitti brevi a Firenze non può essere affrontata con divieti indiscriminati che penalizzano cittadini e proprietari. Serve una regolamentazione flessibile, incentivi per l’affitto a lungo termine e una promozione intelligente del turismo diffuso. Solo attraverso politiche equilibrate e una visione di lungo termine potremo garantire una Firenze vivibile per tutti, preservando l’identità della città e proteggendo i diritti di chi la abita.