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Sicurezza Stradale: Firenze non può più aspettare

Negli ultimi anni, Firenze ha visto un incremento preoccupante degli incidenti stradali e delle problematiche legate alla sicurezza sulle proprie arterie principali. Le strade della nostra città, alcune delle quali non sono adeguate al volume di traffico odierno, rappresentano una sfida quotidiana per chi si sposta per lavoro o per turismo. La sicurezza stradale non può più essere un tema secondario, è ora di intervenire con decisione per tutelare la vita dei cittadini e migliorare la viabilità urbana.

La Firenze-Siena, ad esempio, è da tempo al centro di critiche per la sua inadeguatezza. Troppi incidenti e condizioni di pericolosità che mettono a rischio chiunque la percorra. È inaccettabile che, nel 2024, una delle arterie principali che collega Firenze con il resto della Toscana versi in queste condizioni. Ho parlato con numerosi cittadini che utilizzano quotidianamente questa strada e tutti concordano su una cosa: è necessario intervenire urgentemente per la sua messa in sicurezza. Investire in infrastrutture moderne è una priorità, e la Firenze-Siena non può essere più trascurata.

Inoltre, l’adeguamento della rete viaria interna alla città è altrettanto urgente. Molte strade secondarie e anche alcune vie centrali sono caratterizzate da segnaletica inadeguata, scarsa illuminazione e una progettazione che non tiene conto dell’aumento esponenziale del traffico negli ultimi anni. Penso a viali come Strozzi e Lavagnini, spesso teatro di restringimenti o modifiche per i lavori della tramvia, che creano disagi a chi guida e aumentano il rischio di incidenti. La mancanza di una pianificazione adeguata degli spazi stradali sta rendendo pericolose arterie fondamentali per la circolazione cittadina​.

Serve un piano strategico, condiviso a livello comunale e regionale, che preveda un miglioramento generale delle infrastrutture stradali, con particolare attenzione alla sicurezza di pedoni e ciclisti. Il mio impegno è quello di lavorare per l’introduzione di soluzioni innovative che possano ridurre i rischi legati alla circolazione. Per esempio, un sistema di monitoraggio intelligente del traffico, già adottato con successo in molte altre città europee, potrebbe aiutare a ridurre gli ingorghi e a migliorare la sicurezza complessiva. Inoltre, è fondamentale che si investa nell’illuminazione stradale e nella segnaletica, specialmente in quelle zone ad alta densità di traffico pedonale e ciclistico, come le aree universitarie o quelle vicine ai principali snodi di trasporto pubblico.

Un altro tema da affrontare con urgenza è quello della mobilità sostenibile. Firenze ha fatto molti passi avanti con l’introduzione della tramvia, ma non basta. È necessario ampliare le piste ciclabili, che in molte aree della città sono inesistenti o mal collegate, rendendo pericoloso l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Bisogna incoraggiare l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili e creare le condizioni per farlo in totale sicurezza. Una città che investe in mobilità sostenibile è una città che tutela la salute dei suoi cittadini e l’ambiente.

Non possiamo poi dimenticare l’importanza di programmi educativi per la sicurezza stradale. Non bastano infrastrutture migliori, è necessario educare i cittadini – a partire dai più giovani – all’importanza del rispetto delle regole della strada, sia che si tratti di automobilisti, sia di pedoni o ciclisti. Firenze deve diventare un modello di sicurezza stradale, e per farlo abbiamo bisogno di una strategia integrata che unisca infrastrutture moderne, politiche di mobilità sostenibile e un’educazione civica più forte.

In conclusione, la sicurezza stradale non può essere più rimandata. È tempo che Firenze e la Toscana investano seriamente in questo settore, per proteggere i cittadini e migliorare la qualità della vita. La mia promessa è di continuare a lottare affinché queste tematiche siano al centro dell’agenda politica, perché ogni vita persa sulle nostre strade è una tragedia che si sarebbe potuta evitare con interventi tempestivi e una visione lungimirante.