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Turismo Sostenibile: Come Firenze può trovare l’equilibrio tra residenti e visitatori

Il turismo rappresenta una risorsa fondamentale per Firenze, una delle città più visitate al mondo, ricca di arte, cultura e storia. Tuttavia, negli ultimi anni, si è reso sempre più evidente che il turismo di massa sta portando con sé numerosi problemi, non solo per l’ambiente e le infrastrutture, ma soprattutto per la qualità della vita dei residenti. È quindi necessario ripensare il modello turistico della città, trovando un equilibrio che tuteli sia il benessere dei cittadini sia il settore economico legato ai visitatori.

Firenze non può permettersi di essere soffocata dal turismo, dove il centro storico diventa un museo a cielo aperto per i visitatori, mentre i residenti sono costretti a spostarsi verso le periferie a causa dell’aumento dei costi abitativi e della pressione sui servizi locali. Il rischio è quello di svuotare il cuore della città, trasformandolo in un quartiere fantasma in cui non si vive più, ma si visita soltanto. Già oggi, chi abita nel centro di Firenze si trova ad affrontare problemi legati all’overtourism, come l’aumento degli affitti, il sovraffollamento delle strade e la riduzione dei servizi essenziali a favore di attività commerciali rivolte esclusivamente ai turisti.

Il turismo diffuso è una delle possibili soluzioni a questo problema. L’idea è quella di incentivare i visitatori a esplorare non solo il centro storico, ma anche le aree meno conosciute di Firenze e i suoi dintorni. Quartieri come San Frediano, le colline fiorentine, o zone come Settignano e Coverciano possono offrire un’esperienza turistica autentica, lontana dal caos del centro, ma altrettanto ricca di storia, arte e cultura. Questo modello non solo aiuta a ridurre la pressione turistica sul centro storico, ma offre anche opportunità economiche per le piccole attività locali e favorisce una distribuzione più equa dei benefici del turismo.

Per promuovere il turismo diffuso, la città deve investire in infrastrutture e servizi che facilitino l’accesso ai quartieri meno centrali, migliorando i collegamenti con mezzi pubblici e offrendo percorsi turistici alternativi. È inoltre essenziale sviluppare campagne di comunicazione che mettano in evidenza la bellezza di queste aree meno note, promuovendo un turismo più sostenibile e responsabile.

Un altro aspetto fondamentale è la regolamentazione degli affitti brevi, come Airbnb, che ha contribuito ad aggravare la crisi abitativa in città. Limitare il numero di giorni in cui una proprietà può essere affittata a breve termine o creare incentivi per chi affitta a lungo termine potrebbe aiutare a ridurre l’impatto del turismo sugli affitti e migliorare la disponibilità di alloggi per i residenti. Anche la creazione di residenze protette per i residenti del centro storico potrebbe essere una soluzione per evitare lo spopolamento della zona.

La sostenibilità ambientale deve essere un pilastro di qualsiasi politica turistica futura. Firenze deve investire in energie rinnovabili, ridurre l’impatto ambientale del turismo e incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come biciclette e mezzi elettrici. Anche la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche deve essere ripensata per far fronte alla pressione esercitata dai flussi turistici, soprattutto durante i periodi di alta stagione.

Infine, è necessario coinvolgere i residenti nel processo decisionale, ascoltando le loro esigenze e preoccupazioni. La città appartiene a chi la vive ogni giorno, non solo a chi la visita, e le politiche turistiche devono essere orientate a migliorare la qualità della vita dei fiorentini, senza sacrificare l’ospitalità e la bellezza che rendono Firenze unica.

In conclusione, Firenze ha bisogno di un turismo sostenibile, che non solo rispetti l’ambiente e il patrimonio artistico, ma che tuteli anche i suoi cittadini. Il mio impegno, come Consigliere Regionale, è quello di lavorare per un modello turistico che sia equo, sostenibile e vantaggioso per tutti, garantendo che la città possa continuare a essere un gioiello del mondo, ma anche un luogo in cui vivere dignitosamente.